Luca Piccinini (lucapictor)
Note biografiche di Luca Piccinini (lucapictor).
In breve:
il mio percorso artistico, attualmente, è volto ad una interpretazione e rielaborazione in chiave moderna, della grande pittura,soprattutto italiana, del '400, guardando anche al periodo novecentesco,cercando di recuperare gli antichi dettami per appropriarmi anche di una discreta tecnica pittorica; quest'ultima cosa magari un pò demodè, vista la grande confusione visiva in campo artistico che nei nostri tempi attuali, con l'avvento di tutte le tecniche digitali, regna imperante.
Luca Piccinini, in arte “Lucapictor”, nasce a L’Aquila il 20 Marzo 1962.
Dopo aver frequentato con successo il 1° anno del corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, si dedica per un lungo periodo alla musica cantando come tenore con vari gruppi vocali e frequentando sia il Conservatorio di musica della sua città, che i corsi della “ Deller Accademy “ in Lacoste en Provence (
Francia ).
Nel 1991 si trasferisce a Venezia dove studia incisione alla Scuola Internazionale di Grafica.
Nel 1992 partecipa al Concorso “ Novum Comum “ indetto dalla Galleria d’Arte Solenghi di Como vincendo nella sezione incisione.
Del Dicembre 2003 è la sua prima esposizione personale presso il Palazzo Comunale di Cesena.
Nel 2004, in Agosto, espone con una personale al Palazzetto dei Nobili de L’Aquila.
Tra Ottobre e Dicembre del 2004 espone al Palazzo dei Congressi di Capri ed agli Antichi Arsenali di Amalfi.
Nei mesi di Maggio e Giugno 2007 allestisce una personale presso l’Hotel della Città di Forlì.
A Marzo 2008 partecipa alla Fiera d’Arte Contemporanea “ Vernice Art Fair 2008 “.
Nel Giugno 2008 espone con una personale alla 6^ edizione de “ L’arte sul colle “ a Sadurano ( Forlì ).
A Novembre dello stesso anno è presente a “ Contemporanea 2008 “ a Forlì.
Nei mesi di Febbraio e Marzo 2009 allestisce una personale a Castrocaro Terme (Forlì ) presso il ristorante “ La Cantinaza “.
A Maggio dello stesso anno partecipa alla rassegna “ Happening “ della Fondazione “T. Gottarelli “ di Imola (Bologna ).
Nel mese di Settembre è presente a Genova al 14° Concorso “ Saturarte “ dell’Associazione Culturale Satura.
Dal 4 al 17 luglio 2011 partecipa alla collettiva “ Les Italiens “ presso la Galerie de l’Europe a Parigi.
Nel periodo dal 22 Marzo al 1° Aprile 2012 espone presso lo Studio Iroko di Milano nella mostra “ Il dominio della carne “ .
Dal 29 Ottobre al 11 Novembre 2012 è presente presso la Reuss Galerie di Berlino nella mostra “ Die Italiener” .
Dal 13 al 27 aprile 2013 ha esposto presso i locali della Caffetteria Busuoli a Mirandola ( Modena ).
E’ presente dal 29 Giugno al 26 luglio 2013 alla mostra “conSTITUZIONI” presso la Chiesa delle Periclitanti a Napoli.
Dal 05/07/2013 e fino al 28/07/2013 espone nella rassegna “ L’urlo del silenzio; nel 150° anniversario della nascita di Edvard Munch “, a Palazzo Albertini a Forlì.
Presso la Galleria Assoarte di Ancona è presente nella Rassegna“ Emozioni “ dal 11 al 20/07/2013.
Nei mesi di Settembre, Ottobre e Novembre 2013 espone presso la Galleria “ Rosso Cinabro “ di Roma.
Dal 17/09/2016 al 09/10/2016 espone nell’ambito della mostra “ Eikòn – Iconografia e psiche “ presso la Galleria Exclusive di Teano ( Caserta ).
Nel periodo dal 30/03/2018 al 13/04/2018 espone presso la “Mesticheria Casadei” di Forlì.
Dal 24/09/2022 al 15/10/2022 è presente al “XLIX Premio Sulmona”.Dal 19 Novembre al 3 Dicembre 2022, espone con una personale dal titolo “I labirinti dell’anima, presso la Galleria d’arte “Manoni 2.0” di Forlì.
Nel periodo 22 Febbraio – 23 Marzo 2025, espone come finalista al Premio “Michelangelo Buonarroti” a Cardoso di Stazzema (LU).
Vive e lavora a Forlì, in via Francesco Riva 26.
Tel: +39054360513 Cell: +393405707144E-mail: lucapictor@gmail.com
Testi critici:
I LABIRINTI DELL’ANIMA
L’amore e la dedizione per l’arte di Luca Piccinini, in arte Lucapictor, rispecchiano in modo immediato la personalità e la forza emotiva dell’artista. Ogni elemento di un dipinto, di un’incisione o di un disegno offre la percezione di qualcosa che va”oltre” l’impianto descrittivo, perché i calibri espressivi del colore o del segno corrispondono sempre ad una precisa carica emozionale che sa trasformare la figura o l’oggetto in
qualcosa che supera la semplice identità di forme concrete per manifestare momenti di partecipazione e di suggestione davvero unici. Piccinini è una persona colta e conosce bene i linguaggi artistici del passato e del presente, in particolare del Novecento, ma quel suo “ritorno all’ordine” non dimentica né sottovaluta i fermenti di tante espressioni contemporanee da lui elaborate e vissute in una dimensione del
tutto personale. Le precise e definite architetture entro cui sono collegate le figure generano sensazioni contrastanti: tranquillità ma anche inquietudine. Infatti, a ben osservare le immagini, nonostante l’armonica composizione dei colori dai toni prevalentemente vivaci e l’immersione nella luce, a rendere viva la forza dei sentimenti è l’enigmatico occhio della mente che amplia la percezione di ciò che
l’occhio fisico non vede. Ne consegue che le opere di Piccinini, al di là del realismo con cui sono espresse, non intendono semplicemente creare una visione armonica fra
immagine e contenuto, ma questi due elementi interagiscono fra loro in una continua e dinamica lettura aperta a varie interpretazioni ed emozioni. Il dipinto conduce
l’osservatore ad immedesimarsi nei meandri mentali dell’artista e di rivivere le sensazioni che hanno accompagnato il momento creativo delle opere nella varietà
delle scelte espressive: dall’olio al disegno, dall’incisione all’acquarello e al pastello.
Negli autoritratti, nei volti di donna, nei nudi e nei paesaggi, Luca Piccinini percorre un viaggio all’interno dei labirinti dell’anima in cui la precisione delle architetture
svela non solo il percorso attraverso alcune fra le più autorevoli esperienze artistiche del ‘900, ma anche l’intenzione di dilatare spazi apparentemente definiti per
coglierne le voci più intime e personali. Talora sono i silenzi che diventano ‘voci’ espressive ed eloquenti, così come lo sono, ad esempio, alcuni particolari: una mano,
le pieghe di un abito, il muscolo di un braccio in cui la freccia del mistero e dell’intimità apre nuovi spazi interpretativi per un dialogo sempre più ricco e dinamico a dispetto di un’apparenza che può sembrare immobile. Il viaggio pittorico
di Piccinini abbraccia varie tematiche realizzate con grande coerenza ed avvolte da quella luce abbagliante che apre un dialogo fra realtà e memoria, fra il presente e il
passato. Una creatività artistica che sa coniugarel’enigma e la realtà, il visibile e l’invisibile.
Rosanna Ricci.
Una pittura d’ispirazione metafisica, cromaticamente brillante, in cui il rapporto colore/forma definisce spazi geometrici identificabili come non-luogo.
Le opere di Luca Piccinini, forlivese d’adozione, sono la rappresentazione figurale di un’indagine interiore che guarda al mito, al recupero di una sacralità antica che
sopravvive sommersa dalle stratificazioni e dalle scorie del quotidiano.
Le forme di dechirichiana memoria, i colori intensi, i personaggi che l’artista dispone
nell’impianto compositivo del dipinto, costituiscono un atto liberatorio nei quali putti intriganti e satiri musicanti hanno un ruolo fondamentale, così come irrinunciabile
diventa l’architettura aperta, forse un rifugio, forse un tempio, dove si consumano le formule immutabili dell’amore.
Silvia Arfelli .
(dal catalogo della mostra “Les Italiens” –Galerie de L’Europe- Parigi 4-17 luglio
2011).
L’attenzione di Luca Piccinini ad un mondo enigmatico ed epico, in cui rivivono miti antichi e personaggi letterari, riporta la pittura ad un senso di sacralità arcaica, non
religiosa, ma simbolicamente ricca di stimoli sia figurali che cromatici.
Piccinini crea un mirabile equilibrio fra l’ambiente naturale e quello costruito, a rammentare un tempio, un reperto dell’anima nel quale realizzare un mondo
parallelo.
Il fascino di una classicità mitologica che non si è mai esaurita, continua a nutrire le atmosfere e le forme dell’artista, che predilige colori squillanti, forti, a ricordare
lacerti d’affreschi pompeiani trasferiti in un’ambientazione che profuma di Magna Grecia.
Silvia Arfelli
(dal catalogo della mostra “Die Italiener“– Berlino 29 ottobre – 11 novembre 2012).
Le sensazioni primarie, fra le altre, che avvertiamo dinnanzi alle opere di Luca Piccinini, sono la solitudine e l'incomunicabilità. Anche quando sulla scena appare un
personaggio, non comunica con noi spettatori, resta nel più puro spirito metafisico, desolatamente solo. Allorché sul dipinto appaiono più personaggi (di solito i modelli sono famigliari o amici dell'artista) l'effetto risulta ancor più spaesante: persone, oggetti e la loro coesistenza in scenari architettonici che creano lo spazio“contenitore”, vengono sentiti come estranei, inconsueti, messi insieme, accostati tra loro alla ricerca di suggestioni magiche, degli incanti che talvolta avvertiamo solo in
momenti onirici. Piccinini non è stato mai toccato dalle tentazioni delle Avanguardie storiche e, come uno dei suoi grandi referenti, Casorati (vedi "L'attesa), guarda ai
classici, ma non con sterile nostalgia, bensì come evasione dal tempo e come rigorosa lezione per le grandi forme statiche, risolte con semplicità e severità, in perfetto
accordo ritmico con le masse cromatiche.
Francesco Giuliari.
L'aggressiva leggerezza che costituisce la cifra distintiva del regno cromatico del Maestro Luca Piccinini, ha una spiegazione di fondo nelle radici musicali dell'artista.
I suoi trascorsi di tenore si leggono ancora nella qualità cromatica e nella forza descrittiva dei suoi lavori, lo spessore dei colori e la profondità dei temi trattati, trasformano le opere di Piccinini, da mere rappresentazioni visive della realtà, in racconti poetici struggenti come ballate.Del resto la sua capacità, colta da molticritici di valore, di muoversi con disinvoltura tra le più disparate tecniche pittoriche, è propria di chi ha un animo fortemente votato alla musicalità intesa come stile di vita.
I colori di Piccinini passano sulla tela come un battito d'ala ed emergono con la prorompente, e perché no, l'allegra sfrontatezza di chi mette le emozioni al servizio
dell'arte; ne risulta un intreccio pittorico che non conosce mezze misure e che si impone all'attenzione di tutti, sia dell'osservatore più smaliziato, che del neofita il quale si accosta per la prima volta ad un quadro. Forte e decisa, la pennellata del Maestro aquilano, ha però in se quel pudore e quella delicatezza che mettono immediatamente a proprio agio lo spettatore, il quale troverà sempre qualcosa di suo
nei quadri del poliedrico pittore. Del resto Piccinini si avvicina alla fase espositiva delle sue opere dopo anni di lavoro nascosto e, per lui, l'accesso all'attenzione del
pubblico rappresenta un ulteriore passo verso la maturazione e non un punto d'arrivo.
Il quid più profondo dei quadri di Luca Piccinini è dato dalla loro non staticità figurativa. Da buon musicista, egli approfitta dello spirito cromatico per raccontare quelle stanze di vita quotidiana di Gucciniana memoria ai cui colori tanto somigliano le felici intuizioni del Maestro aquilano. Intuizioni pervase anche da un profondo spirito letterario di matrice Montaliana: i personaggi di Piccinini, infatti, paiono
"meriggiare pallidi e assorti"sullo sfondo di paesaggi, a volte appena accennati, e altre volte inesistenti come nel caso delle opere a matita, ma comunque presenti e lasciati allo spirito d'immaginazione di ognuno di noi. Ecco, la delicatezza di
Piccinini sta principalmente in questo lasciar spazio alle emozioni di chi osserva le sue opere, permettendo ad ognuno di noi di ritrovarsi del tutto o in parte nei suoi
racconti di tutti i giorni.
Sabatino Furnari.
Davanti ad un quadro di Piccinini
"Lei guarda ma non osserva," era solito dire Sherlock Holmes, al suo fin troppo paziente amico Watson. Ecco, memori di tale lezione dello scientismo ottocentesco cisiamo posti con umile spirito d'osservazione dinanzi ad un quadro del Maestro Piccinini. L'opera in questione è il "Ritratto di Moravia", che ci pare essere un buon compendio degli stilemi e dei percorsi del pittore abruzzese. La precisione quasi maniacale con la quale Piccinini mette sulla tela i tratti somatici del grande scrittore, è solo la punta di un intrigante iceberg la cui parte sommersa nasconde un'insospettabile, a prima vista, capacità descrittiva e di permeazione delle umanecose. Nel raccontare il volto dello scrittore, Piccinini sceglie di sottolineare le rughe e le pieghe, facendo di quello che, per solito, viene ritenuto un simbolo di vecchiezza e didecadenza, il centro dell'attenzione.Ogni ruga appare come una nota di pensosasofferenza nata dalla riflessione interiore dello scrittore, da ogni piega del volto
severo e allo stesso tempo rassicurante, sembra scaturire la sofferenza di un romanzo, di una pagina di un'atmosfera colta ma non descritta, o almeno non come si vorrebbe.
E poi lo sguardo profondo di Moravia, quello sguardo primo filtro di tante storie di vita finite poi in pagine memorabili che hanno tra l'altro il merito di aver ispirato questo splendido ritratto.
Sabatino Furnari.
Luca Piccinini è affascinato dalla pittura quattrocentesca; la osserva attentamente nella prospettiva ambientale e poi dona al colore una "pulizia nuova" che alleggerisce il
cielo dando ampio respiro all'opera: l'aria filtra leggera fra il silenzio delle cose e si perde nello spazio come in un sogno malinconico.
La "dolce malinconia" espressa nelle sue opere non è mai velata e soffusa ma si fa "poesia di luce", dove gli spazi aperti si rincorrono liberi verso l'infinito profondo che
nasce dall'anima. Sentimenti, luci e colori che nascono dalla sua terra d'Abruzzo e si proiettano nei ricordi toccando i sensibili tasti del cuore. Una pittura che si fa musica;
una musica che si colora di note per raccontare una storia infinita, fatta di semplici cose e di grande intimità.
La raffigurazione di Piccinini si rifa alla "pittura di composizione" descritta da Margherita
Sarfatti: "...Essa non risponde ad un determinato momentaneo aspetto della realtà, ma ad una realtà ideale che è la sintesi di tante realtà fugaci, sovrapposte l'una
all'altra e perciò è più pura e più vera del vero". Infatti, nel proprio modo d'esprimersi, Piccinini supera la realtà osservando il Quattrocento, passa attraverso Casorati e raggiunge De Chirico per esprimere se stesso.
Gilberto Giorgetti.
Caro Luca,
spero che questo messaggio ti trovi bene. Di recente mi sono imbattuto nel tuo splendido pezzo, "Ritratto di Greta", su ARTBOXY, e sono rimasto subito colpito dalla sua eleganza senza tempo e dalla sua composizione raffinata. Sarei felicissimo se prendessi in considerazione l'idea di inviare questo lavoro per la nostra prossima mostra digitale alla Thomson Gallery il mese prossimo.
Il tuo ritratto incarna una bellezza classica, che ricorda l'estetica rinascimentale, ma trasuda un fascino contemporaneo unico. L'espressione composta e l'armonioso gioco di toni profondi e terrosi con rosso e verde vibranti creano una presenza emotiva e accattivante che attirerebbe sicuramente gli spettatori durante la vetrina digitale.
Crediamo che "Ritratto di Greta" sarebbe una meravigliosa aggiunta alla nostra mostra digitale, apportando un senso di grazia e raffinatezza che si allinea perfettamente alla
visione della nostra galleria.
Cordiali saluti,
Galleria Thomson
Thomson Gallery
Fine Art
Schmidgasse 4
6300 Zug
Ciao Luca,
spero che tu stia bene e che tu abbia trascorso un meraviglioso Natale! Volevo prendermi
un momento per condividere con te alcuni momenti salienti delle tue recenti mostre.
Questo mese, la tua opera "Le bagnanti" è stata esposta alla Thomson Gallery, ed è stato un vero piacere vedere il tuo lavoro in uno spazio così significativo! Il modo in cui hai
catturato l'interazione delle figure contro l'acqua blu vibrante è sbalorditivo. La profondità emotiva trasmessa attraverso le espressioni e le posture delle figure invita davvero gli
spettatori a sentirsi immersi nella scena. Inoltre, il tuo abile uso della luce conferisce unaqualità dinamica alla composizione, migliorando l'impatto complessivo.
La tua opera "Tempo magico", anch'essa esposta alla Thomson Gallery, ha suscitato
grande attenzione per la sua narrazione intrigante e i dettagli meticolosi. Gli elementi architettonici combinati con la tavolozza ricca e calda creano un senso di nostalgia e
intrigo. I visitatori sono rimasti affascinati dal modo in cui le figure interagiscono con l'ambiente circostante, trascinandoli nell'atmosfera onirica che hai creato.
Infine, "Ritratto di Greta", esposto insieme alle tue altre opere, ha messo in mostra la tua straordinaria capacità di trasmettere personalità ed emozioni attraverso il ritratto.
L'equilibrio del colore nel tessuto accostato al ricco sfondo crea un dialogo visivo coinvolgente, rendendo impossibile per gli spettatori non entrare in contatto con il
soggetto.
La tua capacità di catturare emozioni grezze con un uso magistrale del colore e una composizione dinamica lascia un'impressione duratura. La profondità e la narrazione nelle
tue opere dimostrano il tuo talento eccezionale, creando un dialogo significativo con gli spettatori.
Cordiali saluti,
Linda
Responsabile dei consulenti artistici di ARTBOXY.
Ci sono stati grandi artisti capaci di esprimersi,senza indebolimento poetico, stilistico o sforzo di adeguamento,sia con il disegno che con l’incisione e la pittura (basti ricordare Durer e Morandi,come esempi sommi),e fa piacere costatare che ancora oggi c’è qualcuno che in simile modo si cimenta nell’arte.
Questo artista è padrone infatti di queste tre tecniche e con esse lavora con vera maestria;(da notare in particolare i ritratti). Nelle prime due con classica chiarezza:
mutando poi,quando passa al colore e alla pittura,dove si rileva.
Enzo Fabiani.
La formazione culturale di Piccinini è pervasa da un codice pittorico suggestivo espresso con una personalissima sintassi formale attraverso una pluralità di tecniche
pittoriche che condensa sulle tele attraverso un linguaggio estetico ed universale.
L’artista ha saputo conferire alle sue opere un’impronta di stampo classico, romantico, appassionato senza mai tralasciare la modernità quale metafora della vita
e dell’esistenza terrena. Una pittura profonda, composta da figure stridenti, da volti attoniti, sorrisi, sguardi inquieti caratterizzata da un impulso immaginativo interpretato con una qualità cromatica e da colori accesi che contrassegnano le sue visioni rappresentative della realtà. Piccinini riesce a dipingere le emozioni e gli stati d’animo dei personaggi attraverso immagini di un mondo interiore che si impone come messaggio simbolico. Una realtà pittorica dove si coglie l’essenza dell’artista:opere realizzate nel corso della sua lunga carriera, opere diverse, soprattutto rappresentative di periodi diversi. In quest’ottica si individua la sua ecletticità dove lasua espressione artistica si è trasformata a favore di un uso ragionato di fare pittura dove sentimento e ragione sono caratteristiche indissolubili di tutte le sue opere. In
ultima analisi Piccinini, attraverso un personalissimo linguaggio libero, persegue quelli che sono i fondamenti irrinunciabili dell’arte con un impiego attento della
forma e con uno stile particolarissimo.
Antonio Castellana.
Formazione
Seppure l'autore abbia frequentato il 1° anno del corso di Scultura dell'Accademia di Belle Arti de L'Aquila nell'anno scolastico 1981-!982 con relativi esami e, nell'anno 1991-1992 il Corso di Incisione presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, la sua formazione è prevalentemente autodidattica.
Tematiche
Le tematiche delle proprie opere sono variabili anche se, negli ultimi tempi, la ricerca prende spunto dalla pittura antica del '400 per allacciarsi a Casorati e cercando di trovare un nuovo linguaggio per i tempi moderni.
Tecniche
DISEGNO:matite, matite colorate,carboncino,ecc...
INCISIONE:acquaforte,acquatinta,puntasecca,maniera nera,ecc...
ACQUARELLO SU CARTA.
TECNICHE MISTE SU CARTA.
OLIO: su tela,su tavola,su carta, ecc...
TEMPERA: su carta, su tela, ecc...
PASTELLI SU CARTA.
Bibliografia
2001 - Catalogo "Nuova Arte" - Editoriale G. Mondadori, Milano - autore: Enzo
Fabiani - ISBN 88-374-1792-6
2008 - Catalogo "Vernice Art Fair"- opera "La lettera" - Edizioni d'Arte Coinè,
Forlì - autore: Francesca Caldari.
2009 - Catalogo " Saturarte" - opera "L'acqua della giovinezza" - Editore Ass.
Culturale Satura, Genova - autori:Mario Napoli e Mario Pepe.
2011 - Catalogo "Les Italiens" - opere "L'idillio" e "Eros" - Editore La Maya
Desnuda, Forlì - autore: Silvia Arfelli.
2012 - Catalogo "Il dominio della carne" - opera "L'acqua della giovinezza" - Editore
Studio Iroko, Milano - autore: Barbara Vincenzi.
2012 - Catalogo "Die Italiener" - opere "L'idillio" e "La bagnante e il vecchio
pensatore" - Editore La Maya Desnuda, Forlì - autore: Silvia Arfelli.
2013 - Catalogo "L'urlo del silenzio;nel 150° anniversario della nascita di Edward
Munch" - opera "L'urlo della disperazione"- Editore La Maya Desnuda, Forlì -
autore: Silvia Arfelli.
2013 - Catalogo "ConStituzioni" - opere "Le amiche" e "L'idillio" - Editore
Accademia dei partenopei, Napoli - autore: Nicholas Tolosa.
2019 - Catalogo "Biancoscuro Art Contest" - opera "Autoritratto come Ecce Homo" -
Editore Biancoscuro, Pavia - autori: vari.
2022 – Catalogo “ XLIX Premio Sulmona”